Inciampare aiuta!

Ti è mai capitato di camminare guardando a terra per non inciampare e cadere? Forse, in alcuni casi inciampare può essere d’aiuto per conoscere la storia dei nostri concittadini.

Le classi dell’indirizzo CAT hanno partecipato a un progetto per la collocazione di alcune pietre di inciampo per le vittime della Shoah. Qualche volta camminare con lo sguardo basso può tornare utile e inciampare in qualcosa può rivelarsi più commovente che dannoso.

Le Stolpersteine sono dei Sanpietrini (15×15) che riportano sulla sommità, placcata in un metallo dorato, i nomi degli Ebrei deportati. La collocazione non è casuale: ogni pietra è posta proprio di fronte alla casa dello sfortunato concittadino.

Ricordo in particolar modo la famiglia Löwi, abitavano in via Petrarca, vicino al viale XX Settembre, una zona che frequento e amo particolarmente. Immaginare che a pochi metri da quel luogo di svago si sia verificata un’atrocità tale, mi fa spesso riflettere e pensare.

Enrico e Lidia, padre e figlia. Scomparsi ad Auschwitz.

Frequentemente gli adulti ci dicono di guardare avanti, ma in alcuni casi è opportuno guardare a terra.

Quest’anno, il mio ultimo anno al Fabiani, parteciperò al progetto promosso dal Comune e dalla Comunità Ebraica di Trieste con destinazione Terezin, uno dei tanti campi di concentramento nazisti.

Un “pellegrinaggio” necessario per comprendere a fondo la Shoah.

PS: Il resoconto del viaggio lo leggerete ad aprile.

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